Sì è vero, ci sono una partenza, un arrivo, un pettorale, le preiscrizioni, il pacco gara, il deposito borse ... ma per i partecipanti il prima, il durante e il dopo hanno più le caratteristiche di un concerto rock o di un carnevale.
I runners arrivano al campo gara mediamente un'ora prima, non tre o quattro come qui; i runners si scaldano corricchiando lentamente mentre qui metà rimangono seduti in gruppo sull'asfalto all'ombra e gli altri si scaldano troppo ballando come matti a ritmo di zumba sotto il palco dell'animazione; i runners sono in maggioranza persone mature, qui l'età media è 20 anni.
The Color Run non è run, è festa di colori, è concentrato di energia, è trasgressione controllata, è selfie incontrollato.
Per il secondo anno consecutivo ho avuto la possibilità di viverla dall'interno
grazie a L'Abbraccio Onlus che ha gestito di nuovo il punto colore blu arruolandomi tra i volontari.
Location il piazzale antistante lo Stadio Meazza che fin da mezzogiorno (partenza prevista del primo scaglione ore 16:30) brulicava di migliaia di ragazzi in maglia bianca, quella ufficiale della manifestazione, quella da portare a casa imbrattata all'inverosimile.
Rispetto alla scorsa edizione operazioni di consegna pettorali molto più snelle grazie alla possibilità di ritiro nei tre giorni precedenti, deposito borse potenziato, grandi spazi per gli stand dei major sponsor. Invariati i due gazebini nascosti per le assi portanti del volontariato, Podisti da Marte e appunto L'Abbraccio.
Percorso di 5km tutt'attorno all'Ippodromo del galoppo con un punto colore ad ogni km (rosa, rosso, blu, giallo) e partenze scaglionate ogni 3 minuti a gruppi di 400.
I primi l'hanno corsa sul serio non riuscendo comunque a sfuggire alla pioggia di polvere colorata che si è abbattuta su di loro.
Ma in un attimo i runner hanno lasciato il posto al vero popolo della Color Run, quello per cui l'importante non è il tempo o la scarpa ma l'accessorio (parrucca, occhiale, cappellino, tatuaggio, ecc), quello del selfie selvaggio sdraiandosi a terra nella polvere, quello che avanza al ritmo dettato dalla colonna sonora che esce potente dagli altoparlanti ai lati della strada.
18 mila persone sono transitate al punto colore, due ore e mezzo di flusso ininterrotto attraverso una nuvola blu che alla fine ha reso noi volontari metà puffi, metà avatar e interamente soddisfatti.
Grazie a tutto lo staff de L'Abbraccio Onlus per la bella esperienza: in conclusione se vista da fuori The Color Run può lasciare perplessi, vissuta dall'interno è un arcobaleno di emozioni.
Il commento di Ettore Comparelli, uno di noi!
uno dei tanti video su you tube
Nessun commento:
Posta un commento