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PREMESSA

Correre per ...

Dopo tanti anni di podismo mi sono reso conto che i motivi per cui lo si fa sono infiniti.

Si corre per stare in forma, per una buona causa, per vincere, per stare in compagnia, per stare sotto un determinato tempo, per ammirare il paesaggio, per perdere peso, per fare una maratona, per scaricare tensioni, per fare le ripetute, per una staffetta a squadre, per parlare con un amico, per arrivare davanti a ...

Il movimento è sempre quello, un passo dopo l'altro, tutto il resto è diverso ogni volta. Per questo mi è venuta l'idea di creare questo blog, per raccontare in libertà il variegato mondo podistico che vivo abitualmente fatto di località, percorsi, persone e obbiettivi.
Evitando di prendersi troppo sul serio

Michele Romanini



lunedì 1 settembre 2014

... ammirare la Valle Vigezzo - 31.08.2014

Dopo tre anni sono tornato a Santa Maria Maggiore per disputare la Sgamelaa di Vigezzo, corsa che nonostante le 41 edizioni conserva intatto il suo fascino. Il percorso è difficile ma non estremo, lunghezza e dislivelli hanno dimensioni "umane", non è mecessario dover arrampicare, insomma la si corre tutta, come piace a me. Non ho molti km nelle gambe e nessuno in salita, un allenamento di due ore domenica scorsa mi ha aperto la strada per l'iscrizione, sento che ce la posso fare.

Convinco Sandra, mia moglie, ad accompagnarmi e domenica mattina in viaggio ci fa compagnia l'esuberante simpatia di Laura Casagrande che ci attende a Lonate Pozzolo.  Tra storie di running e vita di tutti i giorni le nostre chiacchiere fanno sembrare meno lungo l'ora e mezza di tragitto.


Arriviamo a Santa Maria Maggiore con un cielo che non ha ancora deciso cosa fare, tanti nuvoloni grigi ma niente pioggia.
Il ritiro pettorali è all'interno della sede della Comunità Montana della Valle, Laura ed io siamo preiscritti e in un amen ritiriamo pettorale e pacco gara, Sandra invece per partecipare al Minigiro si mette in fondo alla lunga coda degli iscritti last minute che avanza molto lentamente.
Quando è il suo turno la bloccano: per evitare ritardi alla partenza viene data la precedenza alle iscrizioni per la Sgamelaa. Ma come? Dopo quasi mezz'ora
di attesa lo sportello chiude? Manca meno di mezz'ora al via, abbiamo un'amica che ci aspetta e lei che vuole vedere la nostra partenza, quanto tempo bisognerà rimanere ancora bloccati lì? 
Abbandoniamo la fila che continua ad essere piuttosto corposa stabilendo che non è un bel sistema.  In zona start ecco altri ossonesi: Marco e Lorena, Lorenzo e Aronne.

Il via viene dato al solito posto, senza coreografie particolari ma dividendo giustamente gli sgamelatori dai minigirini.


 

Noi ossonesi marciamo in gruppo, nei primi 5km pianeggianti attorno a Santa Maria ci concediamo parecchio al cazzeggio poi dalla prima salita di Druogno ognuno farà i conti con le proprie forze.
Conosco bene il percorso e quanto sia impegnativo nel finale così,  non avendo le gambe allenate per le salite, faccio di necessità virtù e le percorro tutte camminando risparmiando preziose energie: chi corre guadagna pochi metri che recupero agevolmente nei tratti in piano.
 
Da Toceno a oltre Vocogno si riesce a guardare il panorama, è tutta discesa che faccio in compagnia di Marco che mi racconta le bellezze del suo tour col camper in terra di Francia fino all'inizio del ripido e stretto sentiero per Zornasco.
"Vai Marco, io scendo piano piano ..."  In discesa vengo risucchiato da decine di kamikaze incuranti del rischio lanciati a valle "like rolling stones".

Discesa finita, Marco sparito, lo vedo in lontananza a circa 200 metri poco prima di entrare nel tratto di percorso inedito, da Zornasco a Villette. Immaginavo una corribile strada sterrata nel bosco mentre è vero trail.  Non c'è un attimo di tregua, siamo in fila indiana, il sentiero è stretto e tortuoso, si sale e si scende continuamente, 3km in 22 minuti e un impegno muscolare notevole.
Ancora lunga discesa su mulattiera da Villette a Re dove ogni volta rimango colpito dall'imponenza del Santuario della Madonna del Sangue. Di nuovo discesa molto ripida, altri kamikaze che sfrecciano e le mie ginocchia che si lamentano.
Siamo a fondo valle sulla riva del torrente Melezzo, c'è il sole, non gira un filo d'aria ... dopo 17km è qui che inizia la Sgamelaa. E' il tratto che mi piace meno però stavolta è il tratto dove posso dire la mia. La strategia di "risparmio energetico" ha funzionato, inizia la remuntada!
All'entrata di Malesco raggiungo Marco piuttosto affaticato, attraversiamo insieme il paese, la piazza è piena di gente che applaude, è un attimo aizzarla gridando "ciao Malesco" e creare un'ovazione!  Quando tutto gira bene non ti accorgi neppure di essere sulle gambe da due ore quando di solito fai fatica a starci per una soltanto.

Gli ultimi km nel bosco sono durissimi eppure non perdo velocità, supero ancora molti podisti tra cui Lorenzo colpito da crampi a un km dall'arrivo che è sito all'interno del maneggio. La mitica passerella per salire alla terrazza dove ricevere il cartoncino col tempo ha lasciato il posto ad un apprezzato un giro di pista che consente di seguire gli atleti per più tempo e di fare un tifo più ordinato.  Sento voci che mi chiamano ma non riconosco chi sono, vedo Arturo e mi preparo per una bella foto conclusiva lasciando andare via chi mi precede.

Ma Arturo ... cosa fa ... si distrae ... lo chiamo ... mi vede tardi e ne esce una foto "bizzarra".








Dopo il traguardo ecco i coniugi Brignone, che aspettavo di vedere a Buttogno, quindi Sandra e Lorena reduci dal Minigiro:
in breve ricomponiamo il mini gruppo dei baracchini per le foto di rito.




Arriva anche Laura, bravissima e emozionata, la fatica della prima Sgamelaa non si dimentica più.
Il cielo ha deciso di mettersi al meglio, consumiamo il pranzo al sacco su una panchina esterna alla pineta ormai sold out: i professionisti della griglia hanno acceso la carbonella allo sparo dello starter!

Sarebbe bello concedersi qualche ora in più di riposo e aria pulita, purtroppo a casa ci attendono figli e altri impegni. Prima delle 14 ripartiamo senza poter assistere alle premiazioni dei vincitori: Corrado Mortillaro, con un tempo mostruoso, e la minuscola Marta Lualdi che ha letteralmente stracciato la concorrenza femminile.
Eccetto il disguido delle iscrizioni l'organizzazione è stata ottima, percorso ipersegnalato, tanti ristori intermedi ben forniti, un ristoro finale ben accessibile, docce.
Non è una maratona, non è un trail, è la Sgamelaa.
Per capire e apprezzarla bisogna solo correrla.

Altri commenti e foto:
Andocorri
Podisti.net
Le classifiche dal sito 
sgamelaa.it






3 commenti:

  1. Mi hai fatto venire voglia di rifarla!!! Con un finale come il tuo però!!
    Bravo davvero! :-)
    Miky

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  2. Grazie Miky, con quelle discese mozzafiato è la tua corsa.
    30 agosto 2015, save the date!

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  3. La Sgamelà ha sempre il suo fascina, sopratutto per il contesto in cui si svolge che la rende unica.
    Benvenito nel mondo dei blogger!!!
    Giancarlo

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