Dopo la Color Run eccomi di nuovo coinvolto in una manifestazione cui difficilmente mi sarei iscritto, il Salomon City Trail. Un trail a Milano? E' un accostamento di concetti in contraddizione, un ossimoro direbbero quelli che hanno studiato. D'altra parte siamo in epoca di "realtà-virtuale" e quindi nulla è impossibile. E poi a Milano una montagnetta c'è e lì infatti si sono svolte le prime tre edizioni di questa corsa sulla distanza di 5k, più consona a un cross.Dopo aver partecipato di recente a due corse da circa 26km in montagna, gustandone i paesaggi e le difficoltà tecniche, il "trail virtuale" non sarebbe rientrato nei miei programmi. Però, altra novità, oltre alla gara individuale c'è una relay (staffetta) in cui l'asse Podisti da Marte - L'abbraccio Onlus sarà presente con diverse squadre, così mi riservo
Il programma dice che il primo cambio è al km 8,500, mi insospettisce il fatto che il cartello 10k sia non molto lontano da noi ...
Arrivano i primi anzi il primo, Dario Rognoni, che ha già un notevole vantaggio su tutti. Mi piacerebbe fare delle foto, purtroppo il sole-contro è perfettamente in linea con gli atleti. Vedo passare un po' di amici che saluto incitandoli, li aspetta la parte più dura del percorso e sono già molto sudati, l'arietta fresca del mattino ha esaurito il suo effetto e qualcuno è troppo coperto.
Mancherà il passaggio all'interno dello stadio di San Siro con la scalata ad una
Nei box suddivisi per numero crescente di pettorale c'è fermento, tutti vogliono vedere e si sporgono restringendo il passaggio, quello che succede al Giro d'Italia nelle tappe di montagna. Non è difficile contenere questo sano entusiasmo, per fortuna l'agonismo è ridotto al minimo, la maggioranza sono gruppi di amici, di parenti che hanno come scopo principale il divertirsi.
Smontate le transenne il nostro compito è finito, la città comincia a muoversi e a lamentarsi dei disagi. Il rapporto Milano-podismo è sempre difficile anche in una zona dove i podisti sono di casa tutto l'anno. Chissà dalle altre parti... Dopo aver presidiato un tratto di percorso scoperto e fatto finalmente qualche foto mi porto nell'adiacente secondo cambio, quello tra rossi e blu.
E' mezzogiorno, rientro a casa soddisfatto per aver dato l'aiuto che mi era stato richiesto e aver lavorato con persone allegre e positive.
E sempre più convinto che un trail a Milano rimane comunque un ossimoro.
Il commento di Rodolfo Lollini su Podisti.net
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