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PREMESSA

Correre per ...

Dopo tanti anni di podismo mi sono reso conto che i motivi per cui lo si fa sono infiniti.

Si corre per stare in forma, per una buona causa, per vincere, per stare in compagnia, per stare sotto un determinato tempo, per ammirare il paesaggio, per perdere peso, per fare una maratona, per scaricare tensioni, per fare le ripetute, per una staffetta a squadre, per parlare con un amico, per arrivare davanti a ...

Il movimento è sempre quello, un passo dopo l'altro, tutto il resto è diverso ogni volta. Per questo mi è venuta l'idea di creare questo blog, per raccontare in libertà il variegato mondo podistico che vivo abitualmente fatto di località, percorsi, persone e obbiettivi.
Evitando di prendersi troppo sul serio

Michele Romanini



lunedì 22 settembre 2014

... assistenza al Salomon City Trail - 21.09.2014

Dopo la Color Run eccomi di nuovo coinvolto in una manifestazione cui difficilmente mi sarei iscritto, il Salomon City Trail. Un trail a Milano? E' un accostamento di concetti in contraddizione, un ossimoro direbbero quelli che hanno studiato. D'altra parte siamo in epoca di "realtà-virtuale" e quindi nulla è impossibile. E poi a Milano una montagnetta c'è e lì infatti si sono svolte le prime tre edizioni di questa corsa sulla distanza di 5k, più consona a un cross.

Quest'anno c'è stato un adeguamento, almeno come distanza, ai trail DOC mentre per il dislivello ... c'è ancora da lavorare.
Dopo aver partecipato di recente a due corse da circa 26km in montagna, gustandone i paesaggi e le difficoltà tecniche, il "trail virtuale" non sarebbe rientrato nei miei programmi.  Però, altra novità, oltre alla gara individuale c'è una relay (staffetta) in cui l'asse Podisti da Marte - L'abbraccio Onlus sarà presente con diverse squadre, così mi riservo
l'opportunità di fare da tappabuchi dove fosse necessario completare un quartetto. L'opportunità svanisce e mi ritrovo in ogni caso arruolato come volontario di percorso presso la montagnetta.  Appuntamento alle 8 al campo XXV Aprile per la riunione tecnica con Capitan Cosi e altri marziani: dovremo fare servizio d'ordine nello spazio riservato al primo e secondo cambio delle staffette, ne sono annunciate 200. Ci dividiamo in due squadre, la mia gestirà il primo cambio, quello tra gialli e rossi.

Con Enrico, Stefano, Igor, Roby, Antonella e altri che non conosco, oltre a un frizzante Capitano Scatenato, posizioniamo le transenne che divideranno la corsia dei singoli da quella degli staffettisti, quindi inizia l'attesa.
Il programma dice che il primo cambio è al km 8,500, mi insospettisce il fatto che il cartello 10k sia non molto lontano da noi ...
Arrivano i primi anzi il primo, Dario Rognoni, che ha già un notevole vantaggio su tutti. Mi piacerebbe fare delle foto, purtroppo il sole-contro è perfettamente in linea con gli atleti. Vedo passare un po' di amici che saluto incitandoli, li aspetta la parte più dura del percorso e sono già molto sudati, l'arietta fresca del mattino ha esaurito il suo effetto e qualcuno è troppo coperto.
Mancherà il passaggio all'interno dello stadio di San Siro con la scalata ad una
delle torri, uno dei punti che creavano dislivello.  La questura ha negato il permesso per motivi di sicurezza, ma a chi mi chiede il perchè rispondo che "ieri sera c'è stato un furto ..." Qualcuno capisce il riferimento calcistico, qualcuno commenta sconsolatamente "anche allo stadio?"

Tra singoli e staffette c'è discrepanza di mezz'ora sulla partenza, il fiume dei 1200 finisce poco prima che la staffetta n.8 si presenti al cambio.
Nei box suddivisi per numero crescente di pettorale c'è fermento, tutti vogliono vedere e si sporgono restringendo il passaggio, quello che succede al Giro d'Italia nelle tappe di montagna. Non è difficile contenere questo sano entusiasmo, per fortuna l'agonismo è ridotto al minimo, la maggioranza sono gruppi di amici, di parenti che hanno come  scopo principale il divertirsi. 

A cambio effettuato chi ha finito esce ordinatamente dal percorso per ritirare borsa indumenti, ristorarsi e docciarsi nel vicino campo di atletica.  Qualcuno si lamenta perchè erano più di 8km e mezzo, "sono 10!" dicono in più d'uno. Effettivamente penso abbiano ragione. 

Progressivamente i box si svuotano, passa Emiliano Batman e rimangono solo tre squadre: un uomo e due donne, le famose "paperelle", le amiche-colleghe della "de cocc' " Laura Amisano.  Il loro è un cambio speciale, non una semplice stretta di mano ma un lungo abbraccio, tutte insieme: ultime nella corsa ma prime come spirito sportivo. Bravissime.

Smontate le transenne il nostro compito è finito, la città comincia a muoversi e a lamentarsi dei disagi. Il rapporto Milano-podismo è sempre difficile anche in una zona dove i podisti sono di casa tutto l'anno. Chissà dalle altre parti... Dopo aver presidiato un tratto di percorso scoperto e fatto finalmente qualche foto mi porto nell'adiacente secondo cambio, quello tra rossi e blu.

Anche qui l'attesa è per le due staffettiste gialle che chiudono la serie dei cambi: lo speaker inizia con qualche battuta di spirito, poi si lascia prendere la mano e tracima nel cattivo gusto. E se fosse successo qualcosa? Speriamo di no e comunque va portato rispetto a tutti, specialmente a chi fa più fatica.



Il cambio è di nuovo un "gol", un abbraccio globale tra gli applausi di chi è presente e lo sventolìo di bandiere marziane: le "paperelle" sfinite si riuniscono a figli e mariti, sono loro il momento più emozionante della mattinata.
E' mezzogiorno, rientro a casa soddisfatto per aver dato l'aiuto che mi era stato richiesto e aver lavorato con persone allegre e positive.


E sempre più convinto che un trail a Milano rimane comunque un ossimoro.

Il commento di Rodolfo Lollini  su Podisti.net

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