Quinta edizione di questa corsa, nata con la denominazione di Gran Fondo e dallo scorso anno trasformata in Trail. Come è facile intuire sono cinque i comuni interessati, ogni anno partenza e arrivo cambiano località e stavolta tocca ad Arizzano. Mi sono perso la prima, alle altre tre ho partecipato con molto piacere perché si percorrono strade e luoghi molto cari che riaccendono ricordi lontani legati ad anni di vacanze spensierate. Le prime due volte (2011-2012) è stata Gran Fondo, praticamente tutto asfalto tranne la discesa Pollino-Ghiffa, la terza (2013) è stata Trail, con netta prevalenza di sentieri percorsi sotto un diluvio biblico.
Arriviamo ad Arizzano in "zona Pozzali", cioè prima che sia montato il gonfiabile sul traguardo, e con tutta calma procediamo alle iscrizioni riuscendo ad ottenere la giacca antivento prevista per i primi 250 iscritti.
Fa freschino e ciò mi fa solo piacere, non vedo attorno facce conosciute eccetto quelle del videoreporter Franco Rancati, del presidente di Avis Marathon Verbania Maurizio Forella, di Franco Bellosta e del redivivo Beppe Negri.
Ci riscaldiamo ma non troppo, ci sono quasi 25km da affrontare e il primo km in discesa sarà utile a questo scopo.
Poco più di 200 i partenti, primo tratto insieme a Laura poi da Vignone ognuno per sé. E' subito sentiero in salita che ci porta fino a Beè, una volta trovato il passo giusto salgo senza problemi superando parecchi concorrenti. Beè gode di una vista eccezionale sul Lago Maggiore, la ammiro per qualche secondo con la coda dell'occhio, siamo qui per correre mica per fare turismo!
Da Roncaccio inizia una nuova lunga e ripida salita fino al Villaggio Montelago dove le ville aggrappate ai fianchi del Monte Cimolo sono tutte chiuse. Il giro attorno al Cimolo è quasi pianeggiante e lo si percorre a buon ritmo. Decimo km, ecco Pian Nava dove i ricordi si infiammano, decenni di villeggiatura sono scolpiti indelebilmente nella memoria.
Il cronometro segna un'ora di corsa, inizia a far caldo ma per fortuna la strada per Premeno è all'ombra e poco dopo ci si tuffa nel bosco dove il sentiero stretto e tortuoso ci costringe alla fila indiana. Siamo sotto Villa Bernocchi che dal basso ci apre le porte del suo bellissimo parco che attraversiamo completamente uscendo dal cancello principale. La salita verso il campanile di Premeno è breve ma molto ripida, ricordo che anche con il Ciao dovevo arrivarci lanciato per non piantarmi a metà.
Altro bosco verso Pollino dove si sale fino all'antenna RAI, il punto più elevato del percorso a 788 mt di altitudine.
Da qui inizia la lunga discesa verso Ghiffa, il mio tallone d'Achille. La visibilità è ottima, il terreno asciutto, sto bene e decido di osare più di quanto faccia di solito in queste situazioni.
Il lavoro muscolare è pesante, massima concentrazione per non inciampare nelle radici sporgenti e dopo quasi mezz'ora "atterro" finalmente al Santuario della Madonna del Sangue dove è posizionato l'ultimo ristoro.
Mancano solo 4km ma in discesa ho consumato troppe energie e fatico a tenere un passo fluido, è l'anticamera della crisi di fame che si manifesta sull'ultima salita di un paio di km verso Arizzano.
Un misto tra Calvario e spedizione sul K2, assenza completa di forze e voglia di addentare cibo.
"dai mancano solo 200 metri..." ripetono più volte alcuni spettatori a bordo strada. So che non è vero, perché illuderci inutilmente? Perché non rispettare in silenzio la sofferenza?
Vengo superato da decine di concorrenti che, pur camminando, sembrano volare al mio confronto.
Ecco la videocamera di Franco Rancati, lui sì è a 300 metri dall'arrivo, ecco la voce dello speaker ... allora è vero!
Taglio il traguardo sfinito in 2h e 35 min e subito dopo "saccheggio" i tavoli del ristoro finale.
In compagnia di Beppe ci sediamo a tavola per un pranzo a prezzo convenzionato preparato dagli Alpini. C'è qualche disguido nella consegna dei piatti di pasta, si sa che gli Alpini hanno più dimestichezza con la polenta. Come dessert ci sono le premiazioni della corsa e Laura fa incetta di premi: seconda nella categoria under 40, seconda nella speciale classifica delle Avisine e premio a sorteggio. Meno male che ho una SW così ci sta tutto!
Podio maschile
1° Ennio Frassetti
2° Cristian Minoggio
3° Claudio Caretti
4° Roberto Bernacchi
5° Federico Corti
Podio Femminile
1° Michela Piana
2° Annalisa Cappelletti
3° Monica Coppo
4° Lara Crivelli
5° Karin Muraro
La mia stagione delle corse in montagna finisce qui, quest'anno solo due uscite che però hanno tonificato le gambe in vista di qualche mezza autunnale. Ciao sentieri, ciao boschi, si torna a macinare strisce d'asfalto.
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