Sì è vero, ci sono una partenza, un arrivo, un pettorale, le preiscrizioni, il pacco gara, il deposito borse ... ma per i partecipanti il prima, il durante e il dopo hanno più le caratteristiche di un concerto rock o di un carnevale.
The Color Run non è run, è festa di colori, è concentrato di energia, è trasgressione controllata, è selfie incontrollato.
Per il secondo anno consecutivo ho avuto la possibilità di viverla dall'interno
grazie a L'Abbraccio Onlus che ha gestito di nuovo il punto colore blu arruolandomi tra i volontari.
Location il piazzale antistante lo Stadio Meazza che fin da mezzogiorno (partenza prevista del primo scaglione ore 16:30) brulicava di migliaia di ragazzi in maglia bianca, quella ufficiale della manifestazione, quella da portare a casa imbrattata all'inverosimile.
Percorso di 5km tutt'attorno all'Ippodromo del galoppo con un punto colore ad ogni km (rosa, rosso, blu, giallo) e partenze scaglionate ogni 3 minuti a gruppi di 400.
Ma in un attimo i runner hanno lasciato il posto al vero popolo della Color Run, quello per cui l'importante non è il tempo o la scarpa ma l'accessorio (parrucca, occhiale, cappellino, tatuaggio, ecc), quello del selfie selvaggio sdraiandosi a terra nella polvere, quello che avanza al ritmo dettato dalla colonna sonora che esce potente dagli altoparlanti ai lati della strada.

Grazie a tutto lo staff de L'Abbraccio Onlus per la bella esperienza: in conclusione se vista da fuori The Color Run può lasciare perplessi, vissuta dall'interno è un arcobaleno di emozioni.
Il commento di Ettore Comparelli, uno di noi!
uno dei tanti video su you tube
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